Parma FC

Essendo io di Parma, o meglio della provincia, non posso non scrivere della nuova campagna abbonamenti della squadra della città. La foto qui sopra ritrae uno dei tantissimi cartelloni che da qualche giorno hanno letteralmente invaso la città. A mio avviso è veramente una campagna stupenda. Tra l’altro la frase "cotto di parma fc" richiama un pò anche una delle tante caratteristiche di Parma e provincia, ovvero il suo prosciutto. Certo non faremo mail il numero di abbonati di Milan o Inter ma almeno ci comportiamo, tifosi e società, con un certo stile.

Tags: parma, abbonamenti, campagna, calcio, pubblicità, cartelloni, stile

Stazione di Parma

Mi permetto di parlare un minuto della situazione della stazione di Parma, città in cui lavoro. A parte il solito “rusco” e i treni con 5 minuti di ritardo (di default) la stazione è messa veramente molto male. Manca una cosa fondamentale. La possibilità di sedersi. Non che manchino le sale d’aspetto, in sittuazione incresciosa, ma anche sui binari i posti a sedere scarseggiano. La foto qui sopra non rende bene l’idea purtroppo. Speriamo che, con i lavori di riqualificazione, qualche panchina salti fuori.

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Tags: stazione, parma, treni, trenitalia, ferrovia, disagio

Manifesto Generazione X

Copio e incollo così come mi è arrivata.

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Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna,
non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il
referendum per l’aborto e la nostra memoria storica comincia coi
Mondiali di Italia ’90. Per non aver vissuto direttamente il ’68 ci
dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di
quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori
e discendenti.

Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci
sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto,
nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto
tutto, e nessuno glielo dice.

Siamo l’ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a
saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo
stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere
andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a
colori.

Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di
elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu
con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da
ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni. E il bomber?Le
All star? Le superga?Le clarks?

Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non
Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a
fare la Maturità in sessantesimi e ad iscriversi alle lauree
qaudriennali (quelle che valgono veramente) e a finirle in sei. Alcuni sono
anche i pionieri del 3+2…

Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci
Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills
(ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione). Abbiamo pianto
per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo
riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina
D’Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo una
generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.
Cresciuti col mito di Van Basten e che hanno visto San Siro cambiare per
Italia’90.

Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e
quelli per cui non gli costa niente licenziarci. Ci ricordano sempre
fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto
nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che
cos’è il terrorismo,
abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni
improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più
giovani vittime di Cernobyl.

Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque
altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che
internet sarebbe stato un mondo libero. Abbiamo visto prima di
chiunque altro il compact disc, detto anche cd room ora semplice cd. Gli
ultimi ad aver usato e posseduto un mangianastri.

Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina-e-il-Piccolo-Mugnai o-Bianco e del Drive-in. Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud
Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik
Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo
emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell’Arca Perduta.

Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba
Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le
caramelline di zucchero come resto. Siamo la generazione di Crystal
Ball (“con Crystal Ball ci puoi giocare…”), delle sorprese del
Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i
Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l’Incredibile
Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me
Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa
di Barbie di cartone ma con l’ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.

La generazione che non ricorda l’Italia Mondiale ’82, e che ci viene
un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l’Italia di
quest’anno è la favorita…

L’ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il
portapacchi della macchina all’inverosimile per andare in vacanza 15
giorni. L’ultima generazione degli spinelli, delle canne…

Guardandoci indietro è difficile credere che
siamo ancora vivi:viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e
senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore. Non avevamo porte con
protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in
bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le
altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.

Non c’erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e
quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli
spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!

Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite
uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere
e nessuno si è mai infettato.

Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali
televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce
la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su
di tutto; bevevamo l’acqua direttamente dalle fontane dei parchi,
acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le ragazze si
intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al
gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat
dicendo :) :D :P

Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e
abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.

In quanti vi riconoscete in questo?

30 e lode!

 

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Ci sono arrivato. 30 tondi tondi. Un bel traguardo certamente ma allo stesso un trampolino di lancio verso il futuro. Questo è il momento di iniziare a guardarsi indietro per vedere quello che si è fatto ma anche avanti, verso quello che si può fare. E’ ora di iniziare una “nuova vita”, di voltare pagina, di diventare un pò più responsabile e un pò meno giocherellone. E’ ora di progettare il futuro insieme alla persona amata (eh amo?), di muovere i primi passi da vera “persona adulta”.
Il tempo passa alla svelta e non bisogna perderne tanto per strada. Nel guardarmi indietro non ho rimpianti, nel guardare avanti non ho paura. La vita è come la decidiamo noi e oggi sono molto deciso. Sono un pò più adulto e un pò meno bambino. Mi sembra di aver compiuto 18 anni ieri invece sono qui, con 12 in più pronto per la mia “nuova vita”, per la nuova avventura.
Penso spesso a come sarà da domani in poi, come sarà la mia famiglia, i figli, il lavoro. Penso che non ci sia nulla di più bello degli amici che ti fanno gli auguri, della famiglia che ti festeggia, della fidanzata che ti ama.

30 anni e non sentirli. Ecco oggi mi sento cosi. Oggi è vietato arrabbiarsi, essere triste. Oggi si festeggia un traguardo. Domani riparte per una nuova gara.
Ragazzi , cercate di vivere ogni attimo intensamente, di assaporare con ogni senso tutto quello che vi succede, sia bello o brutto. Attingete da tutto quello e non dimenticatelo mai. Cosi facendo a 30 vi sentirete veramente grandi.

21 giugno

Tanti auguri papà

Ciao papà,
ti scrivo visto che oggi è il tuo compleanno. 73 anni è un bel traguardo. Da quando te ne sei andato le cose qui sono cambiate molto ma la sostanza resta sempre la stessa. Sai che tra due giorni compio 30 anni vero? Si sono certo che te lo ricordi perfettamente. Piuttosto spero che dove sei le cose stiano meglio che qui da noi. Io e la mamma stiamo bene, andiamo avanti per la nostra strada e almeno la salute non ci manca. I problemi li affrontiamo al meglio delle nostre capacità, sappiamo che comunque tu ci sei sempre vicino e fai il tifo per noi. Prima o poi arriveremo in fondo a questa faccenda. Il lavoro va bene, non mi posso di certo lamentare e spero che tu sia un pò orgoglioso della strada che ho intrapreso. Vabbè è come al solito sempre in salita ma che ci vuoi fare, a te le corse in salita piacevano un sacco (fatte con la tua Giulietta spider), si vede che è un “difetto” di famiglia.

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La zia sta bene e dall’alto dei suoi 83 anni, è sempre la solita. Vispa e allegra. Sta bene al mare. I fratelli invece qualche problema in più ce l’hanno ma se lo sono scelti loro.
Ti verrò presto a trovare cosi potremmo chiacchierare un pò più tranquillamente. Sai che anche se non ci vediamo spesso ti penso sempre e so che anche tu fai lo stesso e mi sei vicino. Salutami lo zio Rolly quando lo vedi, io saluterò per te tutti i tuoi amici qui.
Buon compleanno papà, ovunque ti trovi. Sei e sarai sempre nel mio cuore.

 Saverio

Sergio Cannara
19.06.1934 – 04.02.1992

Kubica

 

Volevo spendere due parole sull’incidente di ieri in F1 di Kubica. Tiratina d’orecchie ai commissari. Certo l’incidente è stato impressionante ma la macchina parcheggiata li a fianco (quella nel tondo a sinistra)?  Il pilota, già in volo come si vede, ci “atterra” sopra e continua il volo. Non sarebbe cambiato nulla ma quella macchina li non ci doveva essere! Ahi ahi ahi grave, gravissimo errore dei commissari. Visto che la Safety Car è entrata ben quattro volte una in più per mettere in sicurezza la pista non cambiava poi tanto.

Paris Hilton

 

Ecco che se ne torna a casa dopo soli tre giorni di gattabuia, contro i ventitre della condanna. Infatt, per motivi di salute, oggi la lasciato il carcere e trascorrerà il resto della condanna a casa agli arresti domiciliari. Sti cazzi! Probabilmente non riusciva a farsi il manicure oppure gli si scheggiavano le unghie. Che motivi di salute vuoi che abbia una cosi? Poi vogliamo mettere trascorrere venti giorni in galera e venti giorni in una mega villa full optional?

Meno male che in Italia le pene per guida in stato di ebrezza sono state rese più severe. Mi domando: a quelli che vengono fermati recidivi, come lei, in Italia applichiamo la stessa indulgenza? Se avesse ammazzato qualcuno? Vi ricordo che ha anche avuto il coraggio di chiedere la grazia al governatore della California la grazia.

Siamo alle solite. Piove sempre sul bagnato

[ Via | TGCom ]

Security

 

Restando in tema di concerti parliamo un pò anche di quello che ci sta intorno, ovvero la sicurezza. Sabato sono stato al concerto di Laura Pausino, ne ho parlato prima, a S. Siro. Siamo arrivati due ore prima dell’inizio e dopo aver mangiato qualcosa ci siamo messi in fila per entrare, biglietti alla mano.
Il ticket è stato passato ad un lettore di codice a barre e strappato ben due volte. Io avevo il mio borsello, altri invece lo zaino. Controlli: zero. Avremmo potuto portare dentro qualsiasi cosa, avremmo potuto avere uno zaino pieno di esplosivo o di armi. Nessuno ci ha controllato niente.

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Visto l’andazzo che c’è, visto che settantamila persone tutte in un posto, visto che era cosi facile bisogna pensare che, chi volesse fare un attentato in Italia, potrebbe trovare nei concerti un luogo ideale per una bella strage. C’è molto da riflettere su questa cosa.

Laura Pausini



Strani amori

Originally uploaded by saverio.cannara


Premetto che non sono un fan sfegatato di nessun cantante, italiano o straniero. Ieri però ho assistito all’unica tappa italiana del tour di Laura Pausini. Non ero mai stato a S.Siro per un concerto e devo dire che vederlo pieno è stato un colpo d’occhio magnifico. Il concerto è stato bellissimo anche se da metà in avanti la pioggia ha abbondato. Se ne avrò l’occasione andrò certamente a sentire e vedere altri cantanti, è uno spettacolo unico!